Da alcune settimane stiamo seguendo, con un misto di stupore e amarezza, una vicenda che ha dell’assurdo ma che, svolgendosi in Italia e interessando personale delle Forze di polizia, tanto assurda non è, poiché si inserisce in quel filone di ostilità preconcetta che da anni colpisce proditoriamente chi fa il suo dovere servendo lo Stato ma, evidentemente, dallo Stato – o da suoi settori – non è tutelato.