“Un ministro, per quanto tecnico, non può parlare come un questurino. Mi dispiace dirlo, però è così” (parole di Donatella Di Cesare, saggista e filosofa, profferite in un programma televisivo, parlando del ministro dell’interno Piantedosi e delle sue parole relative al naufragio di Cutro e delle vittime di quel dramma orribile). Parole sprezzanti figlie di un pregiudizio che etichetta chi ne é prigioniero e che trascina verso il basso chi lo esprime, non chi ne è bersaglio….